LETTERATURA torna alla homepage
PRECICERONIANA CICERONIANA AUGUSTEA IMPERIALE RISORSE
     
Ovidio


  Cerca







Progetto Ovidio - database

 

 


 torna alla pagina precedente
 passim precedente

autore
brano
 
Cicerone
De Natura Deorum, I, 108
 
originale
 
[108] Quid, quod eiusdem hominis in meum, aliae aliae in tuum; quid, quod earum rerum, quae numquam omnino fuerunt neque esse potuerunt, ut Scyllae, ut Chimaerae; quid, quod hominum, locorum, urbium earum, quas numquam vidimus; quid, quod, simul ac mihi collibitum est, praesto est imago; quid, quod etiam ad dormientem veniunt invocatae. Tota res, Vellei, nugatoria est. Vos autem non modo oculis imagines, sed etiam animis inculcatis: Tanta est inpunitas garriendi. At quam licenter.
 
traduzione
 
108. Come si spiega che della stessa persona tu ed io abbiamo una immagine diversa, che giungono a noi immagini di esseri che non sono mai esistiti n? avrebbero potuto esistere come quelle di Scilla e di Chimera o di uomini, luoghi e citt? che non abbiamo mai visto? Come si spiega che l'immagine ? sempre l? pronta a presentarmisi non appena io lo voglia o che le stesse immagini si presentano anche a chi dorme senza essere chiamate? Gli ? che la vostra ? una dottrina da burla, ma tanta ? la spavalderia delle vostre ciarle che, non contenti delle immagini visive, ne immaginate anche delle spirituali. E con quanta arbitraria tracotanza! voi dite:
 

aggiungi questa pagina ai preferiti aggiungi ai preferiti imposta progettovidio come pagina iniziale imposta come pagina iniziale  torna su

tutto il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti, ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski

  HOMEPAGE

  SEGNALA IL SITO

  FAQ 

ideatore, responsabile e content editor NUNZIO CASTALDI (bukowski)
powered by www.weben.it

Licenza Creative Commons
i contenuti di questo sito sono coperti da Licenza Creative Commons